La vera storia di Oleg e Mamed
Oleg e Mamed nascono a breve distanza spaziotemporale l'uno dall'altro,nei primi anni settanta in Piemonte, da madri italiane (diverse) e daun padre armeno (lo stesso). Dopo un infanzia passata all'oscuro dellaloro fratellastranza, a diciassette anni si conoscono casualmenteincontrandosi prima nello stesso negozio di dischi e poi dallo stessoottico. Dopo l'agnizione diventano inseparabili. Poco dopo esserediventati entrambi maggiorenni decidono di scappare insieme in Armeniasulle tracce del padre profugo misteriosamente scomparso. Passano tremesi tra Yerevan, Ashtarak e Echmiadzin senza trovarlo.
Nel frattempofiniscono i soldi e gli scade il visto. Per riuscire a pagarsi ilviaggio di ritorno si mettono a organizzare rave party abusivi nelle foreste sulle rive del lago Sevan, diventando immediatamentepopolarissimi. Una notte, dopo una retata della polizia riescono afarla franca ma sono costretti a fuggire a piedi, passando la frontieracon l'Azerbaijan con dischi in vinile e piatti in spalla schivando lemine di terra disseminate sul confine. Rimpatriati in Italia consacranodefinitivamente il loro duo alla consolle dandosi il nome di dj armenie portando con loro ad ogni serata una bandiera a righe orizzontalirossa blu e gialla e un misterioso panettone.Dagli anni 90 in poi non fanno altro che mescolare dischi e far sudaregente in pista.
Tra le loro serate più memorabili degli ultimi anni siannoverano il matrimonio della regina del Giglio, gli anniversari dimatrimonio della regina del Giglio, la festa brain drain e ilsessantesimo compleanno di Raffaella Carrà. Per quest'ultimo evento nonsi fanno pagare e la Carrà, che li ha voluti al posto di Coccoluto,come ringraziamento devolve ai dj armeni cinque anni di royalties dellasua canzone "Tanti auguri".
Tra il 2000 e il 2002 si trasferiscono entrambi da Torino nella cittàeterna e diventano i dj ufficiali della casa editrice indipendente minimum fax, che li porta in trasferta a ogni fiera del libro,trasformando happening culturali potenzialmente pallosissimi inindimenticabili feste in cui si balla fino all'alba.Del loro padre nessuna notizia. Si chiama Vinijl, e i due sono ancorasulle sue tracce.
Nel frattempofiniscono i soldi e gli scade il visto. Per riuscire a pagarsi ilviaggio di ritorno si mettono a organizzare rave party abusivi nelle foreste sulle rive del lago Sevan, diventando immediatamentepopolarissimi. Una notte, dopo una retata della polizia riescono afarla franca ma sono costretti a fuggire a piedi, passando la frontieracon l'Azerbaijan con dischi in vinile e piatti in spalla schivando lemine di terra disseminate sul confine. Rimpatriati in Italia consacranodefinitivamente il loro duo alla consolle dandosi il nome di dj armenie portando con loro ad ogni serata una bandiera a righe orizzontalirossa blu e gialla e un misterioso panettone.Dagli anni 90 in poi non fanno altro che mescolare dischi e far sudaregente in pista.
Tra le loro serate più memorabili degli ultimi anni siannoverano il matrimonio della regina del Giglio, gli anniversari dimatrimonio della regina del Giglio, la festa brain drain e ilsessantesimo compleanno di Raffaella Carrà. Per quest'ultimo evento nonsi fanno pagare e la Carrà, che li ha voluti al posto di Coccoluto,come ringraziamento devolve ai dj armeni cinque anni di royalties dellasua canzone "Tanti auguri".
Tra il 2000 e il 2002 si trasferiscono entrambi da Torino nella cittàeterna e diventano i dj ufficiali della casa editrice indipendente minimum fax, che li porta in trasferta a ogni fiera del libro,trasformando happening culturali potenzialmente pallosissimi inindimenticabili feste in cui si balla fino all'alba.Del loro padre nessuna notizia. Si chiama Vinijl, e i due sono ancorasulle sue tracce.